La valutazione circa la possibilità e la convenienza della costituzione di parte civile dell’Azienda è stata approfondita ed accurata. E’ importante sottolineare che la decisione presa, nei tempi dovuti, non costituisce rinuncia a far valere nella sede civile le proprie pretese nei confronti di chi progettò e costruì le palazzine crollate in occasione del terremoto, se risulterà che le stesse furono realizzate contro le norme di legge e in violazione del contratto di appalto.
L’Ater, dunque, non è affatto uno dei ‘grandi assenti’. La costituzione dell’Azienda come responsabile civile, per i fatti dell’epoca ascritti alla persona del Presidente, è obbligatoria per legge ed è dipesa dalla citazione che le parti civili hanno effettuato.
Quanto alla e-mail che l’arch. Maggi ha prodotto in udienza, citata dall’avv. della Vigna, trattasi di missiva che è stata inviata quando il Commissario era già cessato dalla carica.
Sarà sulla base degli accertamenti tecnici, nell’ambito del procedimento giudiziario, che potranno essere individuate le cause del crollo e se ed in quale misura siano riconducibili a carenze progettuali o costruttive.
L’Ater di Rieti ribadisce la piena collaborazione e il massimo rispetto nei confronti di tutti coloro che stanno lavorando con passione e dedizione per la ricerca della verità e per l’accertamento delle eventuali responsabilità in relazione al drammatico evento.